Adriano Panatta compie oggi 70 anni.
Considerato da tutti il più grande tennista italiano dell'era Open è stato a metà degli anni settanta uno dei grandi protagonisti del tennis italiano e del gossip dell'epoca.
Vanta un palmares invidiabile, ma restano storiche le sue vittorie agli Internazionali di Roma e al Roland Garros di Parigi. Perse una finale a Montecarlo per aver trascorso fino all'alba una notte brava a Viareggio (era di casa alla Bussola) con Paolo Villaggio e Ugo Tognazzi suoi grandi amici e estimatori.
E' targato Panatta anche l'unico trionfo italiano in Coppa Davis conquistato in Cile all'epoca sotto il regime di Pinochet, che Adriano provocò scendendo in campo con una maglietta rossa.
Bello e modaiolo, genio e sregolatezza ma dotato di un talento indiscusso (la Veronica il suo colpo migliore), sconfisse tutti i grandi dell'epoca compreso Borg con cui ha condiviso in tempi diversi la passione per Loredana Bertè, riuscì a scalare la classifica mondiale fino al quarto posto (nessun italiano ha fatto meglio di lui).
Insignito del Collare d'Oro al merito sportivo, Panatta romano e romanista ha sempre considerato il tennis una parte della sua vita, ma mai una ragione di vita.