Dopo denunce in Procura e prese di posizione di tutti i protagonisti di questa campagna elettorale, il caso di una possibile della compravendita dei voti a Castellammare arriva sulla scrivania del Ministro dell’Interno Alfano. A scrivere è Arturo Scotto parlamentare di Sel, da anni al fianco di Salvatore Vozza, il primo dei candidati a sindaco a denunciare l’esistenza di ombre sul voto. Al centro dell’interrogazione, a risposta scritta, il video mandato in onda a La / sul “mercato del voto” stabiese, ma non solo. Il deputato chiede di capire cosa sia avvenuto durante le operazioni di voto domenica scorsa, citando non solo l’intervista alla persona di cui non è possibile vedere il volto, ma anche i casi delle persone fermate dalle forze dell’ordine mentre scattavano la foto alla scheda elettorale e il fenomeno del numero di duplicati del certificato elettorale richiesti dagli stabiesi nella sola giornata di domenica. Un quadro che, secondo Scotto, avrebbe i contorni “inquietanti e preoccupanti”. Il passaggio più forte del parlamentare di sinistra riguarda gli esiti che questi episodi avrebbero avuto sulla consultazione elettorale: “Considerato anche che i votanti sono stati 36.969, parliamo di fatti che rischiano di aver inciso in maniera determinante sui risultati elettorali”. A supporto il deputato di Sel riassume i tratti salienti del video che sta facendo da ieri il giro del web: “Nel pieno anonimato, dichiarava di aver venduto il proprio voto e di aver convinto decine di altre persone a farlo; l'uomo ha raccontato di essere stato avvicinato a pochi giorni dal voto con la proposta di guadagnare dei soldi in maniera facile e veloce; il valore del voto era di 50 euro; alla persona che ha venduto il proprio voto sarebbero stati dati dei facsimile all'esterno del seggio; una volta nella cabina elettorale, la persona che aveva venduto il voto avrebbe dovuto scattare una foto della scheda votata da mostrare a chi stazionava fuori il plesso scolastico per ricevere i soldi pattuiti; la persona intervistata ha dichiarato di aver portato tra le 50 e le 70 persone a votare, guadagnandoci tra i 1500 ed i 2000 euro; a suo dire, inoltre, non meno di 1500 persone avrebbero venduto il proprio voto in cambio di cifre variabili tra i 20 ed i 50 euro oppure di buoni spesa;
la compravendita sarebbe avvenuta perlopiù nelle aree periferiche della città, laddove le persone hanno maggiore bisogno di soldi”.
A questo punto Scotto sottolinea come, in vista del ballottaggio, in calendario tra meno di dieci giorni, “la necessità di un intervento immediato diventa del tutto evidente”. E perciò chiede al ministro Alfano: “quali misure intenda prendere con urgenza al fine di fare chiarezza sull'accaduto e di garantire trasparenza e rispetto della legalità in merito alle elezioni amministrative di Castellammare”. Partito il messaggio, ora si aspetta la risposta.