Come curare le punture d'ape
Ape in primo piano poggiata su un dito (Canva) Ilcorrierino.com

Se un’ape ti punge, non farti trovare impreparato: questo è tutto ciò che devi fare nei primi secondi, per non rischiare.

La stagione degli insetti è ufficialmente iniziata e non c’è niente che possiamo fare al riguardo.

Tra zanzare, formiche, api e calabroni, sappiamo che è complicato godersi le giornate all’aria aperta, ma questi non possono diventare un limite e un intralcio al nostro divertimento.

Per questo, impara a gestire ogni evenienza e scopri come comportarti nei primi secondi in cui un’ape ti punge.

Caratteristiche e sintomi di una puntura d’ape

La puntura di un’ape può essere tanto innocua quanto letale. Non appena un’ape ci punge, avvertiamo una sensazione di bruciore e prurito. Subito dopo, la zona interessata diventa rossa e inizia a gonfiarsi. Questi sintomi possono scomparire in poche ore, ma possono anche dare vita a una situazione più pericolosa e complicata, nel caso in cui la persona punta abbia una reazione allergica.

Ovviamente, in quest’ultimo caso, i sintomi saranno di una portata maggiore e potrebbero provocare febbricola, palpitazioni, nausea, crampi addominali, spossatezza. Occhio al gonfiore che potrebbe interessare la lingua o la parte bassa della gola, ostacolando il passaggio dell’aria e mettendo in pericolo la vita stessa della persona. Nei casi più gravi, dopo una puntura d’ape, il soggetto potrebbe essere vittima di uno shock anafilattico e rischiare davvero grosso. Per questo motivo, è utile sapere come agire tempestivamente, qualora un’ape punga te o qualcuno che ti è accanto.

Agire sulla puntura d'ape
Puntura di ape sul gomito (Canva) Ilcorrierino.com

Come agire tempestivamente

Dal momento in cui l’ape, quando punge, lascia il suo pungiglione all’interno della parte interessata, occorre, innanzitutto, rimuoverlo. Se al centro della zona punta c’è un punto più scuro, allora vuol dire che c’è la presenza dell’appendice dell’insetto e che questa va rimossa il prima possibile. Per evitare che il veleno contenuto all’interno del pungiglione continui a infettare altre persone, non stringerlo tra le dita, ma utilizza delle pinzette o qualche altro strumento per estrarlo, ricordandoti di disinfettarlo prima, così da evitare infezioni.

Se il dolore è insopportabile, puoi applicare del ghiaccio sulla cute o immergere la zona interessata nell’acqua fredda, che fa da anestetizzante. Se non hai con te un vero e proprio kit di primo soccorso, prova a cercare qualunque cosa ti possa tornare utile in una situazione come questa e utilizzala con criterio. Qualora i sintomi dovessero persistere, contatta il tuo medico di fiducia. Se, invece, noti una reazione allergica fuori dal comune, affrettati a contattare il 118, perché l’allergia potrebbe non essere ancora nota e coglierti di sorpresa. Per trattare queste reazioni, occorrono antistaminici e, in caso di anafilassi, dovrà essere utilizzata adrenalina parentale.