Olio che di italiano ha solo l’etichetta. Una frode ormai comunissima sul mercato italiano, ma ancora di più all’estero. Usati immagini o marchi che richiamano il made in Italy per truffare i consumatori alla ricerca della qualità che solo l’olio italiano più dare. Nel 2015 sono quadruplicate le frodi nel settore degli oli e dei grassi, con un incremento record del 278% rispetto all'anno precedente del valore dei sequestri di questi prodotti perché adulterati, contraffatti o falsificati.
E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sulla base dell'attività svolta dai carabinieri dei Nas.
Lo scorso anno, sottolinea la Coldiretti, sono stati effettuati dai Nas sequestri nel settore per 29,5 milioni di euro con 58 persone segnalate all'autorità giudiziaria e 345 a quella amministrativa, a fronte di quasi 2.700 controlli.
Un'impennata rispetto al 2014 dovuta al moltiplicarsi dei casi di olio di oliva importati che vengono mescolati con quelli nazionali per diventare italiani, a danno dei produttori e dei consumatori. A questo fenomeno, conclude la Coldiretti, non è certo estraneo il fatto che nel 2015 sono aumentate del 481% le importazioni dell'olio di oliva della Tunisia per un totale record di oltre 90 milioni di chili. A questo proposito il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo precisa che "è un errore l'accesso temporaneo supplementare sul mercato dell'Unione dell'olio di oliva dalla Tunisia pari a 35 mila tonnellate a dazio zero".