Persona al supermercato con bottiglietta dell’acqua in mano (Canva) Ilcorrierino.com Occhio all’acqua che acquisti e che bevi: a causa delle microplastiche, il tuo organismo rischia grosso, fai attenzione. Da anni, sentiamo parlare dell’inquinamento e del cambiamento che sta subendo il nostro pianeta. La Terra è la nostra casa e noi dovremmo trattarla come tale, ma alcuni abitanti si dimenticano di rispettarsi a vicenda e di rispettare l’ambiente. Per questo, sempre più persone si abbandonano a cattive abitudini, convinte di non poter fare la differenza, ma ignare di contribuire ad alimentare una situazione che, già da adesso, è alquanto preoccupante. A pagarne le conseguenze sono, soprattutto, il clima e i mari. Questi ultimi, poi, si stanno riempiendo di microplastiche, nate dalla degradazione di oggetti come bottiglie di plastica, sacchetti, reti da pesca. Tuttavia, non tutti sanno che le microplastiche sono presenti anche nell’acqua che beviamo. Ecco quali sono le peggiori, quelle da cui devi stare alla larga. SOS microplastiche Il mare è felicità, è libertà, purezza, ma è anche il luogo in cui si nascondono le insidie più pericolose. Una delle più silenziose e pungente è quella delle microplastiche, nemiche della salute dell’uomo e di quella del pianeta. Gli oceani non sono più gli stessi e a risentirne è anche la catena alimentare. Sempre più pesci contengono grandi quantità di microplastiche, che arrivano direttamente sulle nostre tavole, entrando a contatto con il nostro organismo. Tutta questa plastica, apparentemente invisibile, arriva dai rifiuti, lasciati in giro, che si deteriorano e finiscono in acqua, ma anche dalla lavatrice, l’elettrodomestico più utilizzato al mondo. Ogni lavaggio libera centinaia di migliaia di microfibre sintetiche, talmente minuscole da finire in acqua, sfuggendo al potere di qualunque filtro. Così, i pesci e i molluschi si alimentano di esse e danneggiano, di conseguenza, anche l’uomo. Oramai, la situazione sembra esserci sfuggita di mano, ma c’è sempre qualcosa che possiamo fare. Ad esempio, possiamo conoscere l’acqua da cui stare alla larga ed evitare di acquistarla. Bottiglia di plastica integra e degradata, con piatto con microplastiche (Canva) Ilcorrierino.com L’acqua in bottiglia da evitare Secondo uno studio condotto da Mediapart, che ha ha cercato di fare luce su una questione delicata, le acque Contrex e Hépar, prodotte da Nestlé, nella regione dei Vosgi, in Francia, sono prepotentemente contaminate da microplastiche. A quanto pare, il marchio, parecchio noto sul mercato, avrebbe l’abitudine di vendere, a prezzi alquanto superiori rispetto a quelli dei competitor, acqua che sarebbe stata paragonata a quella del rubinetto, per via della concentrazione di microplastiche contenuta. Un colpo basso per Nestlé, che dovrà provvedere a difendersi. Nel frattempo, si è già diffusa la notizia e i consumatori stanno cercando di stare alla larga da questa tipologia di acqua e di brand. Purtroppo, però, chi non ne è a conoscenza non ha fatto ancora nulla per dare una svolta alle sue abitudini e ai suoi acquisti. Per assurdo, la colpa di tutto questo potrebbe riversarsi proprio su Nestlé, che avrebbe permesso che si accumulassero scarichi illegali vicino ai suoi pozzi di Contrexéville. Una storia che ha dell’incredibile e che ha lasciato a bocca aperta tutti coloro che ne sono venuti a conoscenza. Dal canto suo, il colosso alimentare avrebbe contattato da Mediapart, difendendo le sue acque e la sua condotta. Navigazione articoli Stress da Calore: come prendersi cura di Piante e Prato nel proprio Giardino