Cartelle esattoriali
Cartelle esattoriali da pagare – Fonte Pinterest – Ilcorrierino.com

Non dovrai più pagare i tuoi debiti: esiste un caso specifico in cui le cartelle esattoriali vengono annullate 

Uno degli incubi che affligge migliaia di italiani consiste nel ricevere le temute cartelle esattoriali, ovvero lo strumento utilizzato per il recupero del credito erariale.

Molte di queste cartelle arrivano dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, ma altre riguardano ad esempio le sanzioni stradali, le tasse comunali o i contributi di iscrizione ad un Albo.

In ogni caso, i concessionari della riscossione notificano queste cartelle di pagamento che devono essere saldate entro sessanta giorni.

Esiste la possibilità di richiedere un dilazionamento del debito, ma in un caso specifico il contribuente è esonerato dal pagamento della cartella esattoriale.

La cartella esattoriale può non essere pagata

Ricevere una cartella esattoriale può essere un’esperienza a dir poco stressante, ma come prima cosa è opportuno verificare tutti i dati e l’importo. Se risultano anomalie o si ritiene che il debito sia errato, si può presentare la contestazione all’Agenzia delle Entrate.

Al tempo stesso, se l’ufficio ritiene che l’atto sia effettivamente illegittimo, provvede ad annullare le cartelle esattoriali ed interrompe le procedure di riscossione. Tuttavia, per moltissimi contribuenti ci sono delle belle notizie poichè nel 2025 non dovranno pagare i debiti corrisposti.

cartelle esattoriali
Quando non pagare le cartelle esattoriali – Fonte Pinterest – Ilcorrierino.com

Cartelle esattoriali, in questi casi puoi cestinarle

Per coloro che hanno ricevuto una cartella esattoriale, è bene sapere che c’è la possibilità che queste non dovranno essere pagate. Nel 2025 molti di questi debiti non saranno più esigibili poichè saranno caduti in prescrizione, ovvero l’agenzia di riscossione non ha più il diritto di riscuotere un credito se trascorre un determinato periodo di tempo senza che vengano intraprese azioni in merito. I termini di prescrizione possono avvenire in 3 anni, 5 anni o 10 anni a secondo dell’entità del debito. Come riporta il sito web “investireoggi.it“, le prescrizioni triennali fanno riferimento ad esempio al bollo auto e quelli che nel 2021 non stati pagati, andranno in prescrizione quest’anno.

Tuttavia, la maggior parte dei debiti si prescrivono in 5 anni. Tra questi troviamo le imposte locali come l’IMU o la TARI, i contributi dovuti all’INPS, ma anche le sanzioni per le violazioni del Codice della Strada. In questo caso, nel 2025 saranno prescritti i debiti che risalgono al 2020 e le cartelle esattoriali possono essere cestinate. Tra i debiti con prescrizione decennale, invece, rientrano le imposte erariali come l’IVA e l’IRPEF, il canone Rai o l’imposta di registro. I debiti che riguardano queste categorie e che risalgono al 2015 cadranno in prescrizione quest’anno e le cartelle esattoriali non saranno più esigibili.