Persona depressa (pexels) corrierino.it Non hai più scuse ormai: controlla bene come stai e cosa assumi prima di metterti alla guida. Sono fuori di testa. C’è chi si sveglia la mattina e già sente il peso della giornata sulle spalle. Chi si alza solo per forza di inerzia, chi combatte con pensieri oscuri e una stanchezza che non passa neanche dopo otto ore di sonno. Eppure, intorno a tutto questo c’è ancora un silenzio troppo rumoroso. La depressione viene spesso sminuita, confusa con la tristezza passeggera o con il classico “periodo no”. E così chi sta male davvero si ritrova a dover spiegare ogni giorno che no, non basta uscire, non basta pensare positivo, non basta distrarsi. A livello sociale, la malattia mentale viene ancora vista come qualcosa di debole, qualcosa che “non si vede” e quindi non esiste. Ma chi soffre di depressione sa bene che non è una questione di volontà o di carattere. È una malattia seria, con sintomi concreti: perdita di interesse, apatia, insonnia, senso di colpa, isolamento. La terapia C’è ancora troppa poca empatia e troppa voglia di semplificare tutto. Il problema è che quando non si vede una ferita, ci si illude che non ci sia dolore. Il primo passo per uscire dal tunnel, di solito, è la terapia. Parlare con uno psicologo o uno psichiatra è fondamentale per cominciare a ricostruire un equilibrio. Ma a volte non basta. E qui arriva il punto dolente: i farmaci. Ancora oggi c’è una grande resistenza all’idea di assumere antidepressivi, come se fossero una debolezza o una scorciatoia. Nessuno si vergogna di prendere un antibiotico per la bronchite, ma se si parla di serotonina, ecco che arrivano i pregiudizi. E invece la depressione è una malattia, e come tutte le malattie, può richiedere anche una cura farmacologica. Persona depressa (pexels) corrierino.it Al posto di blocco se ne fregano Ma in Italia c’è un grosso problema, come esposto da Brocardi.it: il codice della strada. Perché se sei in cura con certi farmaci antidepressivi, potresti comunque beccarti una multa. Come? Con il test salivare. È uno strumento usato dalle forze dell’ordine per rilevare droghe nei conducenti, soprattutto in caso di incidenti o comportamenti sospetti. Funziona così: ti prendono un po’ di saliva, ci mettono dentro un reagente e in pochi minuti ti dicono se hai assunto sostanze stupefacenti. Peccato che questo test non sia infallibile. Secondo uno studio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il test in alcuni casi segnala anche falsi positivi in chi assume medicinali per depressione, diabete o ipertensione. Insomma: potresti essere perfettamente lucido, in cura con farmaci regolari, ma risultare comunque positivo. In quel caso, se non ci sono altri segnali evidenti, può scattare la multa. Come si tutelano i malati veri? E dove finisce la sicurezza e inizia l’ingiustizia? Navigazione articoli Bonus bollette ADDIO: chiama il CAF e digli subito di fare questo passaggio, o ti scordi le 200 euro, non le avrai né ora né mai Dimagrire camminando: quanti passi fare al giorno per perdere peso