Coppia anziana felice che legge una comunicazione con ragazza (Canva) Ilcorrierino.com I pensionati possono tirare un sospiro di sollievo, perché sta per arrivare una svolta inaspettata: ecco quali saranno i prossimi riscontri. Per i pensionati, i primi giorni del mese sono quelle più belli e attesi. Così come un dipendente non vede l’ora di ricevere il proprio stipendio, un pensionato aspetta con ansia l’arrivo della sua meritata pensione. In merito a questo, nel corso degli anni, ci sono stati tanti cambiamenti, a cominciare dai contribuiti, fino ad arrivare alle somme da percepire. Questa volta, però, la svolta riguarda qualcosa di inaspettato e, per gli italiani, si prevedono grandi festeggiamenti. Ecco cosa sta per accadere e cosa dice la nuova normativa. Le novità della Corte di Cassazione Negli ultimi giorni, non si fa altro che parlare delle novità, in merito alle pensioni, provenienti dalla Corte di Cassazione. Quest’ultima ha indetto due sentenze, che riguardano parecchi italiani e che potrebbero costringere l’INPS a rivedere alcuni dei suoi criteri di ammissione a determinati sostegni o supporti, quali anche la pensione stessa. Il presidente dell’istituto, Gabriele Fava, avrebbe sottolineato che tutto prenderà davvero vita solo in presenza di un orientamento giurisprudenziale consolidato, oppure in presenza di un pronunciamento delle Sezioni Unite della Cassazione. E, inoltre, l’INPS dovrà comunque procedere al confronto con i Ministeri vigilanti, ovvero quello del Lavoro e dell’Economia. Poiché parliamo di misure che si fondano su norme speciali, occorre attenzione al dettaglio e scrupolosità. Scopriamo, nello specifico, di che normativa si tratta. Uomo anziano con occhiali che legge (Canva) Ilcorrierino.com Buone notizie per i pensionati Oggi, arrivare a percepire una bella pensione è quasi un miraggio. Sempre più giovani, in ottica di un futuro prossimo, sono scoraggiati dal fatto che sia difficile trovare lavoro o che, quanto meno, sia difficile trovarne uno che riconosca tutti i diritti che gli spetterebbero. Ora, però, è arrivata la nuova normativa che potrebbero far festeggiare tutti i pensionati futuri. Attualmente, per smettere di lavorare, occorre avere 42 anni e 10 mesi di contributi, un anno in meno per le donne. Inoltre, almeno 35 di questi anni devono risultare da contribuzione effettiva, ovvero da contribuzione obbligatoria versata negli anni di lavoro, da contribuzione volontaria o da contribuzione da riscatto. Ci sono, poi, i contributi figurativi, come quelli versati dall’INPS quando si è in disoccupazione o quando si è in malattia. Chi ha lavorato meno di 35 anni, ma riesce comunque a vedere riconosciuta la contribuzione figurativa, può accedere la pensione anticipata. Ovviamente, questo non autorizza a smettere di lavorare, ma può essere comunque un aiuto sostanziale, da non sottovalutare. Navigazione articoli Triciclo Elettrico: è la nuova rivoluzione green per spostarsi | Quanto costa e dove comprarlo Questa Pianta favorisce il sonno: basta posizionarla in camera da letto e dormirai meglio