Scopri quanto poco devi lavorare per andare in pensione adesso
Persona felice (pexels) corrierino.it

Incredibile ma vero: adesso non è più necessario lavorare tutta la vita. Ti bastano pochi anni per andare in pensione.

Una volta bastava bussare alla porta di un’azienda, stringere mani, guardare negli occhi il capo reparto e dire di essere volonteroso, per avere un lavoro. Oggi? Oggi serve una laurea, un master, uno stage, almeno due lingue, tre anni d’esperienza e un pizzico di magia.

Il mercato del lavoro è diventato un percorso a ostacoli, con trappole che si attivano anche solo pensando di chiedere un contratto a tempo indeterminato. I giovani, da parte loro, non sono seduti sul divano a scrollare TikTok con aria annoiata, come si pensa. Molti fanno due lavori, si reinventano freelance, imparano codice su YouTube.

Non è raro che una trentenne con due lauree si trovi a fare la rider o vendere vestiti online per arrotondare, in attesa di un’occasione che magari non arriverà mai. Il punto è che oggi non basta “voler lavorare”: bisogna essere flessibili, aggiornati, connessi. E spesso anche disposti a farsi pagare poco o niente, in nome della mitica “esperienza”.

La bugia della gavetta

C’è questa narrativa un po’ stanca che circola nei talk show e nelle cene di famiglia: i giovani non vogliono fare la gavetta. In realtà, la fanno eccome. Solo che oggi “gavetta” significa lavorare senza tutele, con stipendi bassissimi e prospettive nulle.

Non è che i giovani non vogliano faticare: semplicemente non vogliono essere sfruttati. E fanno bene. Perché se dopo anni di tirocini gratuiti l’unico premio è un banale ritornello che suona come un ti faremo sapere, allora forse è il sistema a non voler investire su di loro.

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Denaro (pexels) corrierino.it

In pensione in 15 anni

Abruzzo.cityrumors.it ha diffuso la notizia. Una legge recente prevede che si possa andare in pensione con soli 15 anni di contributi. Ma attenzione: non vale per tutti. Bisogna aver iniziato a lavorare in una data specifica. E qui si torna indietro nel tempo, tra gli archivi della burocrazia. Molti pensano che il punto di svolta sia stato il 2012, con l’entrata in vigore della Legge Fornero. È vero: da allora serve avere almeno 67 anni e 20 anni di contributi per andare in pensione.

La legge Dini inoltre ha cambiato radicalmente il sistema di calcolo delle pensioni, passando dal retributivo, basato sugli ultimi stipendi, al contributivo, basato su quanto si è versato. Quindi, la data qual è? Il 1992. Chi ha versato contributi prima del 1996, o addirittura prima del 1992, può accedere dunque a condizioni favorevoli. Se rientri in questi casi, puoi smettere di lavorare con solo 15 anni di contributi. Una manna per chi ha iniziato presto.