Scopri perché dovrai avere i tuoi figli a casa
Bimba furbetta (pexels) corrierino.it

Incredibile ma vero: adesso tutto il mondo guarda alla Campania e a ciò che ha concesso ai bambini. A casa fino a nuovo ordine.

Essere madre non è un lavoro, è una missione. Ma a differenza di una missione vera, qui non ci sono ferie, premi, né riconoscimenti. C’è solo un carico mentale costante, un equilibrio fragile tra senso di colpa e necessità di fare tutto. In una società che ancora oggi mette la donna al centro del progetto familiare, ma senza darle le risorse per gestirlo davvero.

La madre è quella che si prende i permessi, che corre a scuola se c’è la febbre, che imposta la giornata a misura di figlio, anche se ha una riunione importantissima. Il padre spesso fa la sua parte, certo, ma è ancora normale che sia lui a continuare a lavorare “senza interruzioni”, mentre la madre si adatta, si sacrifica, si incastra.

Non si tratta di mancanza di amore, ma di un sistema che non considera mai davvero la maternità come un valore da proteggere. È come se si desse per scontato che la madre debba esserci sempre, senza mai lamentarsi. Come se il ruolo fosse stato assegnato a monte, senza margine di trattativa.

I passi in avanti

Negli ultimi anni, però, qualcosa si è mosso. Alcuni paesi stanno introducendo o rafforzando il congedo parentale anche per i padri, obbligandoli, finalmente, a partecipare attivamente ai primi mesi di vita del bambino. Non più una scelta facoltativa o una “cortesia”, ma un diritto-dovere.

In questo modo si rompe almeno in parte il mito della madre tuttofare, e si inizia a riconoscere che crescere un figlio è una responsabilità condivisa. Non è solo un piccolo passo culturale, ma un’azione concreta che può cambiare davvero le dinamiche familiari.

Scopri perché dovrai avere i tuoi figli a casa
Un bambino (Canva) Ilcorrierino.com

Scuole chiuse in Campania

Le scuole in Campania stanno per chiudere. Non si tratta di una conseguenza del terremoto però. Tu che già barcolli tra lavoro, casa e figli, da un giorno all’altro ti ritroverai immersa in tre mesi pieni di vacanze estive, dove tutti i tuoi figli saranno a casa con te. Nessun orario scolastico, nessuna mensa, solo un tempo infinito in cui dovrai improvvisarti animatrice, educatrice, cuoca, psicologa e responsabile delle attività ludiche.

È meraviglioso avere figli, nessuno lo nega, ma è oggettivamente sfiancante doverli gestire full-time, ogni giorno, per settimane. Soprattutto se, come spesso accade, non puoi permetterti campi estivi, babysitter o nonni a tempo pieno. Il tempo insieme ha un valore immenso, ma quando è troppo rischia di perdere anche quello. Non è mancanza di amore, è semplice sopravvivenza emotiva. Perché crescere un bambino è un gesto d’amore continuo, ma non dovresti mai sacrificare te stessa.