Modello 730
Modello 730 – ilcorrierino.com

C’è una spesa che viene spesso ignorata in fase di dichiarazione dei redditi con modello 730: con questa risparmi fino a 5.000 euro.

Se da una parte moltissimi contribuenti si sono già adoperati per il periodo dichiarativo, altri stanno preparando la documentazione necessaria per la compilazione del modello 730. C’è chi quest’anno si affiderà ad un professionista e chi, più avvezzo con l’argomento, approfitterà di un modello precompilato più semplice ed intuitivo.

Ad ogni modo, nel marasma della documentazione, può capitare di fare confusione tra le varie spese detraibili o deducibili. A tal proposito è bene sapere che le deduzioni, a differenza delle detrazioni, non danno un rimborso diretto sulle tasse, ma riducono l’importo di quelle che bisogna pagare inizialmente. Se, a fine anno, si scopre di aver pagato più tasse del dovuto (perché si ha dedotto spese come quella di cui parleremo), è possibile ottenere un rimborso dalla dichiarazione dei redditi.

Assegno di mantenimento all’ex coniuge: come chiedere la deduzione nel 730

Coloro che versano un assegno di mantenimento all’ex coniuge, possono beneficiare di una deduzione totale dal reddito complessivo. Tuttavia, per farlo, è necessario rispettare alcuni parametri. In primo luogo, per poter dedurre l’assegno di mantenimento, il matrimonio deve essere cessato legalmente, sia che si tratti di separazione legale, divorzio, scioglimento o annullamento dello stesso. Ma non solo. Ci sono regole specifiche anche nell’erogazione dell’assegno: l’importo deve essere chiaramente indicato nel provvedimento dell’autorità giudiziaria. Oltre a queste regole standard, ci sono delle differenze anche in base al tipo di assegno. Ma vediamo nel dettaglio.

730 e spese di mantenimento dell'ex coniuge
730 e spese di mantenimento dell’ex coniuge – ilcorrierino.com

Assegno di mantenimento coniuge: le spese non deducibili

Prima di dichiarare l’assegno di mantenimento nel modello 730, è bene avere un quadro completo di cosaa è possibile dichiarare realmente. Innanzitutto, è bene precisare che l’assegno di mantenimento è deducibile solo per le somme destinate all’ex coniuge. Se l’assegno comprende anche il mantenimento per i figli, si può dedurre solo la parte destinata all’ex coniuge. Per esempio, se l’importo totale è destinato per metà all’ex coniuge e per metà ai figli, solo il 50% dell’importo è deducibile.

Per quanto riguarda le somme versate in più per adeguamento Istat sono deducibili solo se previste dalla sentenza: in buonaa sostanza, tali maggiorazioni devono essere accettate dal giudice.

Inoltre, se da una parte gli arretrati versati in un’unica soluzione sono deducibili, dall’altra non è possibile dedurre le somme corrisposte in un’unica soluzione al coniuge separato o divorziato, come somma ‘risolutiva’. A non rientrare è anche l’eventuale assegno corrisposto nella forma di una tantum, seppur rateizzato. Infine, l’assegno corrisposto come quota di mutuo in sostituzione dell’assegno di mantenimento (se l’altro coniuge ha rinunciato all’assegno di mantenimento) non rientra nella deduzione.

Come detto all’inizio, non c’è un limite alla deducibilità delle somme corrisposte all’ex coniuge, purché rientrino nei criteri sopra descritti. Questo può aiutare a ridurre significativamente il reddito imponibile e quindi le tasse da pagare.