Persona che ama la musica (pexels) corrierino.it Incredibile ma vero: da adesso in poi potrai amare la musica pensando che ti verrà data una somma cospicua di rimborso. La musica non è solo un passatempo da cuffiette o da karaoke il sabato sera. È un linguaggio universale, un pezzo fondamentale della nostra cultura e, a dirla tutta, una palestra invisibile per il cervello. Che si ascolti Bach o i Maneskin, il nostro sistema nervoso si attiva, si allena e sviluppa capacità sorprendenti. Concentrazione, memoria, coordinazione e perfino empatia. Non è un caso se la musica viene sempre più utilizzata anche nella riabilitazione, nella didattica, perfino nella gestione dello stress e dell’ansia. Fin da piccoli, suonare uno strumento aiuta a sviluppare il pensiero astratto e migliora le abilità logico-matematiche. E poi c’è l’aspetto sociale: suonare in un gruppo o in un’orchestra insegna il rispetto dei tempi, il lavoro di squadra e l’ascolto reciproco. Insomma, la musica è una scuola di vita. E quando entra nelle scuole, fa la differenza. Non solo tra le note, ma anche tra i voti. Il sogno di farcela con la musica Molti ragazzi, giustamente travolti dalla passione, vedono nella musica una via di fuga dal classico posto fisso. Sognano palchi, tournée e contratti discografici. Ma poi arriva la realtà: fare della musica un lavoro stabile è complicato, perché il mercato è saturo, imprevedibile e spesso non retribuito come dovrebbe. I talenti ci sono, le opportunità un po’ meno. Servono formazione, pazienza e un bel po’ di fortuna. Insomma, non basta saper suonare bene. Bisogna anche sapersi vendere, reinventare, resistere. Non è giusto, però purtroppo la realtà è così. Musica (pexels) corrierino.it Il bonus per chi ama la musica Ma per chi ama davvero la musica e la coltiva anche sui banchi di scuola, c’è una buona notizia. Mim.gov.it ha diffuso le notizie. Lo stato, con il 730 alla mano, ti può restituire una bella cifra. Se frequenti un liceo musicale o un conservatorio, puoi accedere a un bonus specifico per l’acquisto di strumenti musicali: una detrazione del 65% sul prezzo pagato, fino a un massimo di 2500 euro. Un incentivo reale che dà una spinta concreta alle famiglie e agli studenti che investono nella formazione musicale. Ma non finisce qui: anche le spese scolastiche in generale sono detraibili, anche se con limiti diversi. Per esempio, l’asilo nido ha un tetto massimo detraibile di 632 euro a figlio, mentre per la scuola dell’obbligo e le superiori il limite è di 800 euro. Per le università pubbliche invece non ci sono limiti: il 19% si applica sull’intero importo. Finalmente fare musica è riconosciuto come valido. Navigazione articoli Ultim’ora Governo: “Vi compriamo noi casa”: la dovete solo scegliere | A prescindere dall’ISEE ve la danno lo stesso Bollo auto addio, adesso vale l’anno di nascita: se il tuo è questo non lo paghi mai più | Passata la legge