Il mistero delle orme sul fondale marino – ilcorrierino.comDopo anni di tormenti, finalmente la rivelazione che ha sconvolto scienziati e biologi: l’origine dei misteriosi buchi marini.Per anni, se non decenni, piccole e misteriose impronte hanno continuato a comparire sul fondale marino, con una disposizione lineare che sembrava quasi pianificata e frutto di una mente matematica. Questi segni hanno tenuto in scacco interi team di scienziati e biologi marini, che hanno formulato una serie di ipotesi senza mai giungere a una conclusione soddisfacente.Da quanto riportato, i segni sono stati notati principalmente sui fondali sabbiosi, in particolare nel Mare di Bering, attirando l’attenzione della zoologa marina Angelika Brandt del Senckenberg Research Institute and Natural History Museum di Francoforte e del ricercatore Chong Chen della Japan Agency for Marine-Earth Sciences and Technology.I due ricercatori non hanno di certo perso tempo: dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni, si sono diretti verso la fossa delle Aleutine, determinati a svelare il mistero dei buchi inspiegabili. Quello che è venuto alla luce è andato ben oltre a ciò che potevano immaginare.Il mistero dei tunnel sotterraneiDotati di sofisticate fotocamere ad alta risoluzione, videocamere full-HD e laser fissi per un’analisi dettagliata, il team ha iniziato l’esplorazione, pronti a scoprire qualcosa di completamente nuovo fino a quel momento.Da qui la rivelazione. Una volta giunti sul luogo, il duo ha scoperto che queste non erano impronte, bensì ingressi a tunnel sotterranei, che si estendevano fino a un profondo abisso, ben lontani dalla luce solare. Anfipodi – ilcorrierino.comL’artefice dei tunnel mariniL’indagine è diventata sempre più complessa man mano che il team si addentrava nei tunnel, ma entrambi hanno scelto di proseguire la sfida nonostante le insidie. Ma chi è stato il responsabile di queste strane strutture? Dietro i buchi, il team ha potuto notare alcuni segni di piccoli crolli, come se a generare questi tunnel fossero creature marine ad oggi sconosciute.Un’intuizione che non si è rivelata per nulla errata. Dopo giorni di osservazioni, la verità è emersa: gli artefici dei buchi nella sabbia erano degli anfipodi, minuscoli crostacei dotati di zampe scavatrici; talmente piccoli da non poter essere visti ad occhio nudo. La loro dimensione, infatti, si aggira da 1 a 340 millimetri.Grazie agli strumenti ottici, sono stati immortalati 96 di questi anfipodi che operavano nelle loro gallerie sotterranee, rivelando una specie invisibile, nonché sconosciuta fino a quel momento. Che dire, questa scoperta apre nuove porte per la comprensione della vita marina, ma sarnno necessari ulteriori studi per svelare tutti i segreti di questa straordinaria creatura. Navigazione articoliDichiarazione dei redditi, recupera subito 1500€ così: questa spesa non la dichiara mai nessuno Condizionatore, accendilo subito: se non lo fai quest’anno sei fregato | Ecco perchè