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Pensione, con questa mossa ci vai 5 anni prima: ti basta fare questa richiesta

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Pensione – ilcorrierino.com (foto Depositphotos)

Pensione, per molti un sogno. Ma non tutti sanno che possono riceverla 5 anni prima facendo una semplice  richiesta.

La pensione è un diritto dei lavoratori, ma per molti rimane un sogno inarrivabile, tra quote, limite di età  che viene spostato di continuo e nuovi limiti che vengono introdotti.

Per tutti gli altri, non resta che aspettare di avere i giusti requisiti in termini di età, contributi e anni lavorati. Al momento i requisiti richiesti sono, sia per i lavoratori autonomi che dipendenti, l’età minima di 67 anni e almeno 20 anni di contributi versati.

Difficile capirci qualcosa, per questo occorre rimanere aggiornati per via dei continui cambiamenti.

Nel dedalo delle leggi è facile perdersi, per questo oggi vogliamo suggerirti come riuscire ad andare in pensione 5 anni prima.

Pensione: con questa richiesta anticipi di 5 anni

Abbiamo visto quali sono attualmente i requisiti minimi per poter fare richiesta di pensionamento, ma vi sono anche alcune eccezioni. Resta in vigore per esempio la legge Amato, che prevede tre diverse deroghe per poter accedere alla pensione con soli 15 anni di contributi. Purché siano stati versati tutti entro il 31 dicembre 1992 e, come ricorda l’ENASC: “abbiano ottenuto dall’Inps l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari entro il 26 dicembre 1992”.

Sono esclusi però i dipendenti pubblici e tutti coloro che risultano iscritti presso le gestioni esclusive dell’Inps. La terza deroga, valida invece solo per i lavoratori subordinati, prevede sempre 15 anni contributivi e il primo deve essere stato versato almeno 25 anni prima della presentazione della domanda.

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Riscatto pensione – ilcorrierino.com (foto AdobeStock)

A cosa prestare attenzione

Oggi però con la legge di Bilancio è possibile andare in pensione 5 anni prima, ovvero possono essere riscattati ai fini pensionistici anche gli anni non lavorati, per un massimo appunto di 5. Questa “pace contributiva”, come viene chiamata, permette di coprire quei momenti anche discontinui in cui il lavoratore è rimasto a casa ad esempio in aspettativa non retribuita. Perché il limite è proprio questo, i periodi in oggetto non devono essere stati coperti da nessun tipo di contribuzione, quindi no maternità o disoccupazione, e devono andare dal 1° gennaio 1996 al  31 dicembre 2023.

Puoi fare richiesta se rientri in questi parametri, ma è bene ricordare che questa ha un costo, il quale tiene presenti le aliquote contributive relative alla gestione previdenziale riferita al riscatto e sono: 24% per i lavoratori autonomi, 25,72% per gli appartenenti alla gestione Separata Inps e il 33% per i lavoratori dipendenti. Aggiungiamo che l’importo può essere versato in 120 rate mensili. Suggeriamo in ogni caso che per sapere se puoi presentare domanda è sempre meglio rivolgerti ad un esperto in materia o alla stessa Inps.