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Imu, da oggi non devi più pagarlo, se ti arriva l’avviso di pagamento buttalo nel cestino | Salutiamo finalmente la tassa inutile

Esenzione Imu
Esenzione Imu – ilcorrierino.com

Sebbene il pagamento dell’Imu sia obbligatorio in determinate circostanze, alcuni soggetti non sono obbligati a versare l’imposta.

Non è una novità che le tasse in Italia sono molte, soprattutto quando si parla di immobili. Il pagamento delle imposte locali come l’Imu è una realtà che coinvolge molti proprietari immobiliari e, in linea massima, non viene pagata su prima casa a patto che si riveli la dimora principale del proprietario.

Non esistono molte variabili, poiché per non versarla, il soggetto deve avere la residenza su quel determinato immobile. Ma cosa succede quando le condizioni dell’immobile secondario richiedono un trattamento speciale? O meglio, in quali casi il contribuente non è obbligato a versare questo tipo di imposta? La legge parla chiaro.

Chi può richiedere l’esenzione Imu

In realtà esistono molti casi per richiedere l’esenzione dell’Imu. Un esempio può quello in cui il proprio ufficio sia all’interno della casa principale: in questo caso si hanno i presupposti per richiedere l’esenzione. Tuttavia, esistono situazioni decisamente più complesse per lo stesso proprietario.

Un recente caso della Corte Costituzionale ha messo in luce l’importanza di un trattamento equo per i proprietari di immobili occupati abusivamente. Secondo la Corte, imporre l’IMU a chi ha denunciato tempestivamente l’occupazione abusiva dell’immobile è irragionevole e contrario al principio della capacità contributiva poiché, come viene sottolineato “la proprietà immobiliare non costituisce, per il periodo in cui essi sono abusivamente occupati, un valido indice rivelatore di ricchezza per il proprietario spogliato del possesso”. Seguendo un ragionamento simile, è possibile liberarsi anche di un altro pagamento ‘scomodo’, ossia quello della Tari.

Esenzione Imu e Tari
Esenzione Imu e Tari: in quali casi – ilcorrierino.com

Tari: come ottenere l’esenzione

Analogamente, per essere esenti dal pagamento della Tari, è necessario dimostrare che l’immobile in questione è diventato oggettivamente inutilizzabile e, quindi, incapace di produrre rifiuti. Ma cosa significa ‘inutilizzabile’? La Corte di Cassazione chiarisce che deve essere basato su elementi obiettivi, non su mere supposizioni.

Il legislatore ha anche previsto riduzioni obbligatorie della Tari in alcune situazioni specifiche. Ad esempio, la riduzione della quota variabile per il riciclo dei rifiuti speciali, o la riduzione per mancato svolgimento o interruzione del servizio di gestione dei rifiuti.
Inoltre, i Comuni hanno il potere di stabilire ulteriori riduzioni o esenzioni in base alle loro esigenze locali. Ad esempio, possono ridurre la Tari per le zone dove non viene effettuata la raccolta, oppure per famiglie in difficoltà economica.

Infine, è stato introdotto un bonus rifiuti simile ai bonus sociali per luce, gas e acqua, che riduce l’onere economico della Tari per le famiglie in difficoltà economica.