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Contributi, da ora puoi non pagarli: è tutto legale | Ti tieni i tuoi soldi in tasca finalmente

Soldi in valigia
Chi non deve versare i contributi da lavoro – ilcorrierino.com

Sebbene sia obbligatorio versare i contributi qualsiasi tipo di lavoro si svolga, alcune categorie possono evitarlo.

Lavorare senza la necessità di versare i contributi pensionistici (e garantire comunque una pensione) è il sogno di tutti, dipendenti o lavoratori autonomi che siano. Da una parte troviamo i primi, il cui versamento spetta direttamente al datore di lavoro, ma tale operazione va comunque a ridurre l’importo netto dello stipendio.

Dall’altra, troviamo i lavoratori in Partita Iva, coloro che a malincuore si trovano a dover cedere dalle proprie tasche una buona parte del loro guadagno. Prendendo quest’ultimo caso, i contributi dipendono da molti fattori: in primo luogo dal loro guadagno effettivo; nel secondo, dalla cassa previdenziale di appartenenza.

Contributi, chi è obbligato a versarli

Partiamo con una premessa doverosa: i contributi Inps, in linea massima, andrebbero sempre versati. Tuttavia, vi sono casi in cui questo non è necessario.

In primo luogo è bene sapere che chiunque apra la P.Iva è tenuto ad iscriversi alla cassa previdenziale di appartenenza: i professionisti senza cassa devono effettuare l’iscrizione alla Gestione Separata Inps, mentre per i professionisti con albo/ordine (dottori, architetti, ecc.), è prevista una cassa professionale specifica.

Poi, ci sono casi specifici – seppur limitati – in cui il lavoratore autonomo che decide di aprire Partita Iva non è tenuto a versare i contributi all’Inps o alla propria cassa di appartenenza.

Chi non deve versare i contributi da lavoro autonomo
Chi non deve versare i contributi da lavoro autonomo – ilcorrierino.com

Partita Iva senza versare i contributi: i casi specifici

In molti vorrebbero aprire la P.Iva, ma come ogni libero professionista alle prime armi, la paura è quella di non reggere il carico contributivo che ne consegue. Per questo è bene sapere in quali casi questo versamento non è dovuto.

Il primo caso, nonché il più semplice, è quello del lavoratore dipendente con Partita Iva: se un dipendente a tempo pieno apre una Partita Iva, può evitare di versare i contributi Inps per il lavoro autonomo. Questo privilegio è concesso solo se l’attività dipendente è a tempo pieno (full time) . Tuttavia, è bene precisare che questa possibilità è riservata a coloro che decidono di svolgere un’attività che prevede l’iscrizione alla cassa previdenziale per artigiani e commercianti Inps. Questo appare molto interessante per coloro che, per esempio, vogliono aprire un e-commerce.

Partita Iva senza fatturazione: ebbene sì, per i professionisti senza ordine o albo che non emettono fatture, i contributi Inps non sono dovuti. Tuttavia, è bene precisare che anche in questo caso la possibilità è ristretta ad alcune categorie. I professionisti dell’artigianato e del commercio, infatti, devono versare i contributi minimi anche senza reali entrate.

Professionisti con contributi esterni: questo caso è più complesso, ma non per questo impossibile. I professionisti che trasferiscono contributi previdenziali da Paesi con accordi bilaterali possono essere esentati dai versamenti all’Inps, continuando a versare nei loro Paesi d’origine che, nella maggior parte dei casi. si rivela più conveniente della tassazione in Italia.

Oltre a questi tre casi specifici, chiunque decida di lavorare in maniera autonoma è tenuto – aimé – a versare i contributi pensionistici.