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Cartelle esattoriali, in questo caso l’annulli direttamente: se c’è scritto questo non la pagare

Le cartelle esattoriali si possono annullare
Le cartelle esattoriali si possono annullare – ilcorrierino.com

In alcuni casi una cartella esattoriale risulta illegittima e proprio per questo se ne può chiedere l’annullamento.

Il mese di marzo ha portato diverse novità per quanto riguarda le cartelle esattoriali. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il Decreto riscossione; un provvedimento, questo, che introduce nuove regole per gestire i debiti fiscali. Ricorderemo che nel 2020 è stato registrato che circa 17,4 milioni di contribuenti in Italia avevano una cartella esattoriale aperta con l’Agenzia delle Entrate Riscossione. Una quota importante che ha portato il Governo ad adottare misure come lo stralcio e la rottamazione. Tuttavia, da queste non è stato ottenuto il risvolto desiderato, ossia quello di recuperare quanto possibile dall’ondata di debiti degli italiani.

Le quote per la rottamazione sono risultate comunque troppo alte, tanto che ora qualcosa sembra essere nuovamente cambiato. Il nuovo provvedimento prevede la possibilità di dilazionare il pagamento dei debiti fiscali fino a 120 rate, anziché le precedenti 72. In casi di difficoltà economiche comprovate, si può chiedere anche una proroga. Oltre a questo, lo stralcio automatico: dopo 5 anni dall’affidamento alla riscossione, i debiti non riscossi possono essere automaticamente cancellati, tranne in casi eccezionali. Al contempo però, vengono introdotti controlli più stringenti sul recupero dei crediti e semplificazioni nelle procedure di rimborso fiscale.

In tutto ciò, negli ultimi anni milioni di italiani hanno annullato le loro cartelle poiché considerate illegittime. Questo fenomeno, più comune di quanto di quanto si possa pensare, in poco tempo è diventato un vero e proprio appiglio per i contribuenti.

Chi può annullare le cartelle esattoriali: l’errore dell’Agenzia delle Entrate

La temibile cartella esattoriale, una volta ricevuta, può far tremare i polsi a chiunque. Ma sappiate che non è necessariamente una sentenza definitiva. In alcuni casi specifici, è possibile chiederne l’annullamento e vincere un ricorso contro il Fisco. Ecco quando e come farlo.

Non è raro che una cartella esattoriale sia emessa con errori o omissioni. Anche un piccolo errore di compilazione può rendere l’intimazione di pagamento illegittima e aprire la strada a un ricorso contro il Fisco. Ma prima di intraprendere questa strada, è fondamentale esaminare attentamente la cartella notificata per individuare Tre modi per richiedere l’annullamento.

Cartelle esattoriali e annullamento
Cartelle esattoriali e annullamento – ilcorrierino.com

Come richiedere l’annullamento della cartella esattoriale

Secondo la normativa in vigore, una pec non registrata nei pubblici elenchi potrebbe rendere la cartella esattoriale annullabile. Questo non è un caso a sé, ma una ‘svista’ molto comune dall’ente: in passato, numerosi ricorsi hanno portato all’annullamento di cartelle emesse da indirizzi pec non validi.

È possibile richiedere direttamente all’ente creditore, come l’Inps o l’Agenzia delle Entrate, di correggere un errore nella cartella esattoriale. Se l’ente annulla il debito, invierà una comunicazione all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che procederà con la cancellazione.

In caso di controversie più complesse, è possibile fare ricorso all’autorità giudiziaria competente. Se il giudice dà ragione al contribuente, l’ente dovrà annullare il debito. In caso di mancata adesione dell’ente alla decisione del giudice, è possibile avviare un “giudizio di ottemperanza” per ottenere l’applicazione della sentenza.