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Conti correnti, prelievo forzoso su tutti: una mazzata per gli Italiani | Ti levano i risparmi di una vita

Banca D'Italia e prelievo forzato
Banca d’Italia – ilcorrierino.com

Milioni di cittadini affidano i loro risparmi alle banche senza sapere a cosa vanno incontro: stiamo (ri)vivendo il prelievo forzoso.

Secondo quanto riportato da Banca d’Italia, molti conti correnti degli italiani presentano giacenze che superano i 100 mila euro; d’altra parte, ci sono conti che presentano cifre decisamente più modeste. La differenza principale tra questi due tipi di conti non riguarda solo l’importo, ma anche la tassazione. Le banche infatti calcolano l’imposta dovuta in base alla somma presente sul conto: maggiore è il denaro depositato, maggiore sarà l’imposta applicata.

Anche una giacenza di 5mila euro, seppur minore a cifre sopra citate, non è esente. In questo contesto non è poi così difficile vedere una riduzione maggiore dei propri risparmi rispetto agli scorsi anni; il tutto condito da costi della vita sempre più elevati.

Insomma, le somme all’interno dei conti correnti italiani sembrano scendere rispetto al passato; come se ciò non bastasse, si sta iniziando a parlare della possibilità di un prelievo forzoso, quello avvenuto già in passato. Correva l’anno 1992 e i correntisti si ritrovarono una diminuzione del denaro a causa di un decreto d’urgenza.

Il prelievo forzoso del 1992

In una notte di luglio dell’anno 1992, il Governo, sotto la guida di Giuliano Amato, decise di intervenire drasticamente per affrontare i debiti nazionali. Senza preavviso, fu emesso un decreto che prevedeva il prelievo forzoso del 6% da tutti i conti correnti, causando sconcerto e preoccupazione tra i cittadini.

L’obiettivo era chiaro: cercare di risanare le finanze pubbliche a spese dei risparmi privati. Oggi, ci troviamo di fronte a una situazione simile, con l’alta inflazione che erode i risparmi sui conti correnti. Ecco cosa sta accadendo e come possiamo difenderci da questa crisi finanziaria imminente.

Prelievo bancomat
Conviene ancora conservare i risparmi in banca nel 2024? – ilcorrierino.com

Le ipotesi di un ritorno

Per quanto possa sembrare ‘catastrofico’, pare che nell’aria ci sia l’ipotesi di un evento simile a quanto accaduto nel 1992. Le previsioni degli analisti si stanno materializzando e molti utenti stanno già subendo le conseguenze negative di questa situazione economica. L’inflazione è alle stelle e i risparmi sui conti correnti stanno gradualmente erodendosi.

La soluzione proposta è quella di investire i risparmi in maniera diversificata. Nonostante l’assenza di una norma attuativa, si assiste a una sorta di prelievo forzoso poiché il tasso di inflazione supera i tassi di interesse praticati dalle banche. Di conseguenza, i risparmi tendono a diminuire nel tempo.

Un’alternativa suggerita è investire in Titoli di Stato, i quali non subiscono l’impatto dell’inflazione ma anzi aumentano i loro tassi di interesse in risposta ad essa. Inoltre, i conti deposito rappresentano un’ottima alternativa ai conti correnti tradizionali.