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Riscaldamenti, cambia orario dei riscaldamenti: italiani nel panico

Termosifoni
Termosifoni – ilcorrierino.com

Con l’arrivo della primavera cambiano gli orari di riscaldamento, nonché le date di spegnimento: quello che c’è da sapere.

Siamo giunti nel periodo della bella stagione, quella in cui le temperature si alzano e i termosifoni man mano si spengono. Oltre ad essere un processo naturale, lo spegnimento è regolamentato in base alla regione d’Italia in cui ci si trova. Le date in questione sono regolate dal Decreto del Presidente della Repubblica italiano n. 412 del 1993.

Questo decreto, tra le altre cose, fissa le date di accensione e spegnimento dei termosifoni in base alle diverse zone climatiche del Paese, che sono sei in totale. Le date di spegnimento dei riscaldamenti variano a seconda della zona climatica e delle città coinvolte. Ad esempio, le città provenienti nella zona A, B e C hanno già dovuto spegnere i termosifoni, mentre molte città come Genova; La Spezia; Savona; Forlì; Ancona; Ascoli Piceno; Firenze; Grosseto, potranno avere accesso al riscaldamento fino al 15 aprile 2024. Gli unici esenti da tale limitazione sono coloro che risiedono nelle zone più fredde (F), ossia le province di Cuneo, Belluno e Trento.

Le nuove ordinanze: occhio alle date

Sebbene le regole siano le stesse da diversi anni, è importante notare che alcune ordinanze locali hanno modificato le date di spegnimento dei riscaldamenti. Ad esempio, a Milano e Torino le date sono state anticipate all’8 aprile anziché al 15 aprile, mentre a Roma è stata anticipata al 7 aprile.

Quali sono le conseguenze nel caso in cui non vengano rispettate queste norme? Chi non rispetta le disposizioni può essere soggetto a una multa che va dai 500 ai 3.000 euro. Tuttavia, in casi specifici, possono essere previste alcune deroghe nell’utilizzo dei riscaldamenti.

Riscaldamento, gli orari di accensione
Riscaldamento, gli orari di accensione – ilcorrierino.com

Le limitazioni orarie per i termosifoni

Due anni fa, il governo ha introdotto nel decreto Cingolani per ridurre l’impatto economico sulle famiglie durante l’inverno. Queste regole prevedevano una riduzione dell’uso dei termosifoni: accensione per un’ora in meno al giorno, per un periodo più breve, e con una temperatura più bassa di un grado. Tuttavia, con il cambio di governo, queste regole non sono più in vigore. Le date e gli orari per l’accensione dei termosifoni variano in base alle diverse zone climatiche dell’Italia, definite dal decreto del presidente della Repubblica del 1993. La durata e il periodo di accensione vanno dalla zona A, più calda, alla zona F, più fredda. Attualmente sono così disposte:

    • Zona A: 1° dicembre 2023 – 15 marzo 2024 / 6 ore al giorno;
    • Zona B: 1° dicembre 2023 – 31 marzo 2024 / 8 ore al giorno;
    • Zona C: 15 novembre 2023 – 31 marzo 2024 / 10 ore al giorno;
    • Zona D: 1° novembre 2023 – 15 aprile 2024 / 12 ore al giorno;
    • Zona E: 15 ottobre 2023 – 15 aprile 2024 / 14 ore al giorno;
    • Zona F: nessuna limitazione.

Il rispetto di queste condizioni è stato soggetto a controlli da parte delle autorità competenti durante le ispezioni. Enea, in particolare, ha precisato che i controlli sulle nuove regolamentazioni sarebbero stati condotti a livello comunale, principalmente dagli ispettori comunali, anziché dalla polizia municipale. Secondo quanto riportato dall’agenzia, questi controlli richiedono competenze tecniche certificate, che la polizia municipale potrebbe non avere. Pertanto, l’onere di supervisionare l’ottemperanza alle nuove regole è stato affidato alle autorità locali competenti.