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ChatGPT, l’inventore chiede scusa a tutti: “Non vi ho detto il segreto…” | È disperato

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ChatGPT – ilcorrierino.com (foto Depositphotos)

Da un po’ di tempo si è imposta in misura sempre maggiore, e oggi il creatore di ChatGPT è disperato e chiede scusa al mondo. 

Da quando è stata creata ChatGPT non si sente parlare di altro, e sempre più utenti la utilizzano per i più svariati scopi.

A lanciarla nel 2018 è stata OpenAI, fondata da Sam Altman, uomo che a 8 anni ha ricevuto in regalo un computer MAC e che lo ha smontato e rimontato da solo. Per rendere l’idea del genio.

Di cosa si tratta è presto detto: un interfaccia in cui si dialoga, via chat, con l’intelligenza artificiale. Ma ciò è riduttivo, perché chiunque si sia trovato a interagire con essa se non lo avesse saputo non avrebbe mai capito di non  rapportarsi ad un altro essere umano.

Gli si possono fare tutte le domande che vogliamo, risponderà in maniera precisa e approfondita attingendo le nozioni dal web e articolando un discorso colloquiale e persino gentile. Se gli facciamo notare che ha sbagliato, chiede anche scusa. Una risorsa, o un pericolo? Il suo CEO chiede scusa al mondo e confessa di essere preoccupato per qualcosa che non ha rivelato prima.

ChatGPT: le scuse del suo inventore

Quando è stata lanciata ChatGPTprobabilmente non se ne sono apprese immediatamente tutte le immense potenzialità. Eppure incredibilmente solo nei primi 5 giorni ha avuto ben 5 milioni di utenti, il che è più che un record se contiamo che solo Instagram, che pure oggi è uno dei social più  utilizzati, per arrivare al milione di utenti ha invece impiegato ben 3 mesi dal suo lancio.

Potenzialità e implicazioni da cui in seguito, col passare del tempo, ricercatori e informatici hanno cercato di mettere in guardia. Per esempio dopo averne trovato i difetti e cercato di eliminarli con l’utilizzo di alcuni filtri, Matteo Flora, esperto in Cybersecurity, è riuscito ad aggirarli costringendo la AI a rispondergli come fossero in un film. Di fatto alle sue domande scomode la macchina ha risposto in due modi, il primo, lecito e regolamentato, come ChatGPT, il secondo come personaggio di fantasia, senza freni.

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I rischi dell’AI – ilcorrierino.com (foto Depositphotos)

Cosa ha detto Sam Altman

Ecco perché Sam Altman, inventore e CEO di ChatGPT, ha messo in guardia dall’uso improprio dell’intelligenza artificiale che deve necessariamente essere regolamentata e controllata. Poiché potrebbero essere inserite in rete delle realtà che non esistono generando non solo problemi vari ma anche potenzialmente veri e propri scontri. Cosa succederebbe se qualcuno la utilizzasse per esempio per far dichiarare guerra da un Capo di Stato ad un altro? Senza contare il campo medico e le fake news in generale.

Altman ha quindi spiegato su X: “La regolamentazione sarà fondamentale e ci vorrà del tempo per capirlo. Sebbene gli strumenti di intelligenza artificiale della generazione attuale non siano molto spaventosi, penso che potenzialmente non siamo così lontani da quelli potenzialmente pericolosi”. In realtà quei tempi sono già arrivati.