Auto
Auto intestata ad un parente (Pixabay) -ilcorrierino.com

E’ arrivata una nuova disposizione per chi guida un auto intestata ad un parente: previste multe salitissime

Molto comune in Italia è la circolazione con l’auto intestata ad un’altra persona con la quale una persona ogni giorno utilizza tale veiocolo per spostarsi da un luogo all’altro o semplicemente per andare a lavoro.

Non tutti però sanno che il CDS contiene una norma specifica che è il pubblico registro automobilistico il quale contiene tutte le informazioni riguardanti i veicoli che circolano nel nostro Paese e i relativi proprietari.

Questo registro serve proprio per chiarire chi sia effettivamente in possesso dell’auto. Quando però si passa all’effettivo utilizzo del mezzo le cose sembrano un pò diverse da quelle riportate sulla carta.

Quello che in pochi sanno è che le norme prevedono anche situazioni in cui bisogra prestare la massima attenzione per non rischiare di incorrere in sanzioni anche molto pesanti.

Guidare un auto intestata ad un altro: ecco cosa cambia

Tra le domane più frequenti che si pongono i guidatori è se effettivamente sia possibile guidare un auto intestata ad un’altra persona. La risposta è si, ma vi sono alcune limitazioni.

In base alla normativa vigente, chiunque può guidare un’auto intestata a un altro, purché non lo faccia per un periodo di tempo prolungato. E’ importante sapere che la legge italiana regola questo comportamento in maniera molto severa, prevedendo sanzioni fino a 3.600 euro. La legge in questione è l’articolo 94, comma 4-bis del Codice della Strada, che è stato introdotto nel 2014.

Auto
Guidare auto intestata ad un’altra persona (Pixabay) -ilcorrierino.com

Cosa stabilisce la norma: i dettagli

La norma di riferimento come anticipato è  l’articolo 94, comma 4-bis, del Codice della Strada, che è stato introdotto nel 2014. La legge precisa che chiunque può guidare un veicolo intestato ad altri, ma solo per un periodo massimo di 30 giorni. Trascorso questo periodo, è necessario comunicare alla Motorizzazione Civile l’avvenuto cambio di conducente.

In particolare, la norma stabilisce che: Familiari e conviventi:  possono guidare un’auto intestata a un familiare o a un convivente senza limiti temporali; Estranei: possono guidare un’auto intestata a un estraneo per un periodo massimo di 30 giorni. Decorso tale termine, è necessario comunicare alla Motorizzazione Civile l’avvenuto cambio di conducente. Nel caso di familiari e conviventi, non è necessario comunicare alla Motorizzazione Civile l’avvenuto cambio di conducente, anche se la guida dell’auto avviene per un periodo superiore a 30 giorni. In questo caso, infatti, la polizia stradale può verificare l’appartenenza del conducente al nucleo familiare del proprietario del veicolo semplicemente consultando il database messo a disposizione dall’anagrafe.