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Parmigiano, quando lo mangi non lo sai ma c’è anche questo: incredibile ma vero

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Parmigiano Reggiano – ilcorrierino.com (foto AdobeStock)

Tra le tante eccellenze del nostro Bel Paese, il formaggio Parmigiano Reggiano nasconde al suo interno qualcosa di incredibile.

Il Parmigiano Reggiano è una delle eccellenze alimentari del nostro Paese. In Italia è tra i formaggi a pasta dura più venduti, ed è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

Nato nel Medioevo grazie ai monaci cistercensi e benedettini, già nel 1400 viene esportato fuori dai confini nostrani e già nel 1600 circa si cerca di tutelarne l’originalità. Si arriva così al `900 e diventa un prodotto Dop, di origine protetta.

Le sue caratteristiche nutrizionali  lo rendono adatto anche al consumo dei bambini, ed essendo naturalmente privo di lattosio grazie alla stagionatura.

Ma nonostante sia un ottimo prodotto, quando lo mangi non sai che al suo interno c’è qualcosa che non ha nulla a che fare con il latte; scopriamo di che si tratta.

Parmigiano Reggiano: cosa nasconde al suo interno

Abbiamo detto che le caratteristiche nutrizionali del Parmigiano Reggiano lo rendono un alimento adatto al consumo di individui di ogni età, nonché intolleranti al lattosio. Dando un’occhiata ai valori nutritivi scopriamo che contiene il 30% di acqua e il restante 70% di sostanze nutritive. Per rendere l’idea, ogni 100 grammi di questo formaggio contiene ben 32 grammi di proteine, 0 carboidrati e zuccheri e tutta una serie di minerali e vitamine. Tra queste 1155mg di calcio, 691 mg di fosforo e percentuali variabili di vitamine B1, B2, C, E, K, B6 e B12.

In momenti differenti durante la sua produzione e stagionatura le forme ottenute vengono sottoposte a severi controlli e solo una volta passati diventa prodotto Dop con tanto di marchio per renderlo riconoscibile e rintracciabile. È tutto questo a renderlo unico, nonostante sia tra i prodotti alimentari più contraffatti nel mondo.

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Parmigiano Reggiano – ilcorrierino.com (foto AdobeStock)

La verità che non ti aspetti

Pochi sanno che quando mangiano una bella scaglia di Parmigiano Reggiano potrebbero ingerire anche… un microchip. Si tratta ovviamente di un piccolissimo microchip, dalle dimensioni di un granello di sale, che viene inserito nella crosta e permette di ottenere tutte le informazioni sul formaggio a ulteriore garanzia di autenticità.

Per ora si tratta di un progetto pilota, che come specifica l’azienda sul suo portale dove spiega che già al momento ogni forma presenta una placca di caseina sulla quale: “è presente un codice alfanumerico unico e progressivo e un QR code: costituiscono la carta d’identità del formaggio che, in ogni momento e in ogni luogo, rende possibile identificarne l’origine”. Ma si sta cercando di fare di più attraverso questo microchip che “sarà inserito nella placca di caseina che si trova sulla superficie esterna della forma, nella superficie esterna della crosta, non all’interno della forma”. In ogni caso sembra che il dispositivo sarà commestibile, per evitare problematiche.