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Agenzia delle entrate, se ti arriva questa cartella buttala al secchio: è completamente illegale

Bollo Auto
Bollo Auto (Pixabay)-ilcorrierino.com

Controlla subito se ti è arrivata questa cartella dall’Agenzia delle Entrale, in caso positivo, puoi gettarla non è più valida

Il bollo auto, comunemente definito come il “calcolo della tassa regionale automobilitistica” è il tributo regionale che ogni possessore di un’auto è tenuto a versare. Il bollo è corrisposto annualmente dal proprietario di una o più automobili indipendentemente dalla sua circolazione o meno.

Questo importo dovuto, si basa sulla potenza del veicolo, espressa in Kw oppure in cavalli, e dal suo impatto ambientale. La somma da corrispondere però, non è uguale in tutte le città e spesso cambia da regione a regione in base a dei parametri di riferimento.

Per comprendere la somma corretta da pagare e la relativa data di scadenza, l’automobilista può usufruire dello strumento di calcolo online che l’ACI mette a disposizione o atraverso l’Agenzia dell’entrate. In ogni caso può essere comunque pagato online, presso un ufficio postale o in tabaccherie Lottomatica.

Il bollo purtroppo, è una spesa che incide sul bilancio familiare proprio perchè a prescindere dall’ utilizzo del mezzo va in ogni caso versato. Tuttavia, in merito a questa tassa è arrivata un importante novità. Ecco quale.

Comunicazione Agenzia dell’Entrate: ecco cosa cambia

Il quotidiano online iltempo.it  attraverso l’ordinanza 20425/2017 depositata qualche giorno fa, ha reso noto che la Cassazione ha stabilito che il bollo auto va in prescrizione nel caso in cui avessimo dimenticato di pagarlo e trascorressero tre anni (esattamente 36 mesi) dall’arrivo della cartella esattoriale da parte di Equitalia.

Quindi in sostanza trascorsi tre anni dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui è previsto il pagamento, la cartella ricevuta da Equitalia è considerata illegittima.

Bollo Auto
Bollo Auto (Pixabay) -ilcorrierino.com

Bollo Auto in prescrizione: un caso in Lazio

L’importante decisione sancita dalla Cassazione, è arrivata in seguito al caso di un automobilista del Lazio. La Commissione tributaria provinciale aveva respinto il ricorso proposto dalla donna contro l’avviso di intimazione di pagamento (inviato dopo la ricevuta della cartella esattoriale) e relativo ad una tassa del 2001.

La Commissione tributaria regionale aveva infatti dato ragione al contribuente, proseguendo con  il’applicazione della prescrizione triennale. Anche i giudici del Palazzaccio sono stati sostenitori del caso, mostrando parere positivo   alla prescrizione triennale e aggiungendo che la scadenza dei tre anni va applicata anche alla notifica dell’intimazione di pagamento ricevuta dalla donna. Questo caso è un esempio dal quale tutti gli automobilisti italiani possono prendere spunto nel caso in cui abbiano un bollo auto lasciato in sospeso. C’è in ogni caso da tenere presente che comunque, passati i tre anni e ricevuta la cartella illegittima da Equitalia, il tutto va in ogni caso impugnato davanti ai giudici tributari.