Banche a rischio (depositphotos) - ilcorrierino.com
Banche a rischio (depositphotos) – ilcorrierino.com

Novità sulla percentuale di rischio chiusura di alcune banche: ve ne sono alcune che sono pericolosamente vicine al crollo.

Sono ormai molti anni che i cittadini di quasi qualunque paese non tengono più i soldi sotto il materasso o all’interno delle scarpe, bensì li depositano in istituti di credito che ritengono affidabili.

Dalla Banca alla posta, questo tipo di strutture sono fiorite grazie alle persone che hanno affidato a esse i propri soldi, e negli anni i servizi sono migliorati non poco, consentendo persino all’utente di gestire tutti i propri risparmi comodamente da casa.

Grazie alle nuove tecnologie, infatti, sono stati aperti perfino dei conti totalmente digitali, che hanno il vantaggio di essere gestiti totalmente online, ma allo stesso tempo c’è uno svantaggio, ovvero la mancanza di contatto umano e quindi carenza di eventuale assistenza al cliente.

A quanto pare il 2024 sembra nascondere delle spiacevoli sorprese per alcuni utenti: certi istituti bancari sembra stiano andando verso la chiusura.

Una transizione digitale importante

La nuova tecnologia e l’innovazione che stanno rapidamente trasformando ogni ambito della nostra società hanno influenzato anche l’ambito bancario, portando alla chiusura di diverse filiale fisiche in favore dell’implementazione di servizi totalmente digitali.

Tali servizi hanno fatto sì che servissero sempre meno persone disponibili allo sportello, visto che è necessario recarsi in banca ormai solamente per delle pratiche eccezionali: ecco che la chiusura delle filiali ha influito negativamente sugli istituti di credito stessi.

Vecchio bancone per sportello (depositphotos) - ilcorrierino.com
Vecchio bancone per sportello (depositphotos) – ilcorrierino.com

Una novità che porta alla chiusura

Oltre allo sconvolgimento dei metodi di gestione dei soldi e di interazione con il cliente, c’è un altro importante fattore che sta influendo negativamente su alcuni istituti bancari: parliamo della chiusura di due imponenti istituti: la Silicon Valley Bank e la Signature Bank.

Questo potrebbe sembrare non riguardarci, eppure nel mondo globalizzato contemporaneo questo tipo di eventi influiscono immediatamente sul resto del mondo. A segnare le perdite maggiori sarebbero state in particolare Western Alliance e First Republic, con conseguente difficoltà di banche inglesi come la Svi UK. Il coinvolgimento delle banche inglesi sembra il segnale di un progressivo avvicinamento del trend negativo alle banche della nostra Penisola: vi sono, però, anche degli spiragli di luce che, nel caso continuino a spalancarsi, potrebbero trionfare sulla negatività che al momento sembra avvolgere tutto.