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Einstein l’aveva previsto, dallo spazio arriva l’enorme notizia: è tutto vero

Rappresentazione della materia oscura
Rappresentazione della materia oscura – ilcorrierino.com

La teoria della gravitazione di Einstein affascina da anni il mondo della scienza: ad oggi la verità sta emergendo.

Se pensiamo ad Einstein è impossibile non ricollegarlo alla teoria della relatività generale; concetto fondamentale per la comprensione moderna della gravità. Una tesi, questa, che ha aperto successivamente la strada alla ricerca sulla materia oscura. Facendo un salto nel passato, la teoria di Einstein è stata pubblicata per la prima volta nel 1915. La ricerca sulla materia oscura, invece, è iniziata molto più tardi, a partire dagli anni ’30 del XX secolo, con osservazioni astronomiche che hanno rivelato discrepanze tra la massa visibile nell’universo e le osservazioni dei movimenti delle galassie e delle stelle.

Il collegamento con tutto questo? La relatività ristretta ci dice che lo spazio e il tempo possono cambiare a seconda di come ci muoviamo, e che la massa può essere convertita in energia e viceversa.

La relatività generale aggiunge che la gravità non è una forza come pensavamo, ma è la conseguenza della deformazione dello spazio e del tempo causata dalla presenza di materia ed energia. Insomma, è possibile viaggiare nel tempo? Domanda esistenziale, quanto assillante per un team di scienziati che ha voluto cercare risposta. Ciò che è stato scoperto ha dell’incredibile.

Einstein ci ha visto lungo

Negli scorsi mesi un team di scienziati ha creato una mappa cosmica per individuare le zone in cui si presume sia presente la materia oscura. Qui apriamo una parentesi: la materia oscura è una forma che non emette o assorbe luce elettromagnetica, rendendola da sempre invisibile agli strumenti di osservazione tradizionali. Nonostante ciò, è stato appurato che esercita una forza gravitazionale significativa sugli oggetti circostanti.

Dopo diversi anni di ricerca, il team sembra aver ipotizzato la posizione utilizzando una tecnica che coinvolge la radiazione elettromagnetica chiamata fondo cosmico a microonde (CMB). In questo modo gli scienziati sono stati in grado di confermare le teorie di Albert Einstein sulla gravità. La mappa dell’universo ha fornito anche informazioni più precise sulla luce proveniente dalle stelle più remote. Attualmente, sappiamo che la materia oscura non ha massa, e dunque, non interagisce con la luce come fanno le stelle.

Illustrazione di materia oscura estrema
: deformazione dello spazio in 3D – ilcorrierino.com

Un passo alla volta verso la verità

Gli scienziati hanno diverse teorie sull’origine della materia oscura, alcune ipotizzano che possa essere composta da buchi neri o da neutroni, mentre altre suggeriscono la presenza di oggetti invisibili chiamati ‘machos’. Tuttavia, nonostante i recenti progressi nella mappatura dell’universo, rimane ancora molto da imparare sulla materia oscura e sulle sue proprietà.

Il telescopio spaziale Hubble ha giocato un ruolo fondamentale nello studio della materia oscura, fornendo importanti informazioni nel corso degli ultimi anni. Sebbene la strada pare essere ancora lunga, forse un giorno potremmo dare finalmente un senso ad una delle teorie più affascinanti mai esistite.