Superbonus Giorgia Meloni
Tassa Superbonus 2024 – ilcorrierino.com

Tra le tante novità del Superbonus 2024, una prevede una penale a chi ha usufruito di questa agevolazione: la decisione ufficiale.

Il 23 maggio 2024, l’Aula della Camera ha dato il via libera definitivo al testo della legge che converte il decreto Superbonus (DL n. 39/2024), con una netta maggioranza di 150 voti favorevoli contro 109 contrari. La legge n. 67/2024 è stata ufficialmente pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 28 maggio successivo.

Questa nuova normativa porta con sé diverse novità, tra cui l’estensione della detrazione fiscale per le spese sostenute a partire dal 2024 che sarà obbligatoriamente dilazionata su 10 anni. Ma non solo: viene anche limitata la possibilità di compensare i crediti fiscali per le banche e gli intermediari finanziari, se acquistati a un prezzo inferiore al 75% del valore nominale, estendendo il periodo di fruizione a 6 anni.

Le novità del Superbonus

Tra le misure più significative introdotte in questa rivisitazione ‘preventiva’ contro gli utilizzi speculativi delle agevolazioni, c’è il divieto di cedere il credito per le rate residue delle spese sostenute negli anni passati. La legge prevede inoltre un rafforzamento dei controlli da parte dei Comuni e l’istituzione di un fondo da 100 milioni di euro per sostenere gli interventi di riqualificazione energetica e strutturale promossi dal Terzo Settore.

Per poi passare ad un taglio netto: a partire dal 2028, il bonus per la ristrutturazione sarà ridotto al 30%. Tuttavia, a far tremare maggiormente gli italiani è una nuova tassa, inserita anch’essa con lo scopo di andare a placare l’uso abusivo di tale misura, ad oggi necessaria, ma al contempo molto costosa per le casse dello Stato.

Nuova tassa superbonus
fino aal 26% di tassa per chi ha usufruito del Superbonus – ilcorrierino.com

La nuova tassa sul Superbonus 110%

Con lo scoccare di quest’anno è entrata in vigore una nuova normativa fiscale relativa alla vendita di immobili ristrutturati con il superbonus 110%. Secondo la circolare 13/E del 2024 dell’Agenzia delle Entrate, chi vende una seconda casa ristrutturata con il Superbonus entro 10 anni dalla fine dei lavori sarà soggetto a una tassazione speciale sulla plusvalenza.

Questa maxi tassazione, fissata al 26%, si applica alla differenza tra il prezzo di vendita dell’immobile e il costo di acquisto. L’obiettivo, anche in questo caso, è quello di scoraggiare l’uso del Superbonus per fini speculativi. Questo dovrebbe assicurare allo Stato che i vantaggi fiscali siano destinati a migliorare la qualità degli immobili e non a generare profitti rapidi attraverso la rivendita.

Inoltre, i costi sostenuti per la ristrutturazione non potranno essere interamente dedotti per i primi 5 anni dopo il completamento dei lavori. Dal sesto anno in poi, solo il 50% dei costi sarà deducibile. Tuttavia, c’è da precisare che questa restrizione si applica esclusivamente alle ristrutturazioni beneficiarie del superbonus al 110%, escludendo quelle rientranti nei regimi di incentivo al 90% e al 70%.

È importante sottolineare che la tassazione della plusvalenza non si applica nel caso in cui l’immobile sia stato acquisito per donazione o successione. Questo dovrebbe infatti fungere come tutela, così che le situazioni di trasferimento familiare non siano penalizzate.